Logo: definizione, come creare un logo aziendale, esempi

Il logo dell’azienda è il simbolo che la rappresenta, esprime i suoi valori, evidenzia ermeticamente tutto ciò che fa. Avere un logo significativo, funzionale e riconoscibile è fondamentale.

La creazione logo è un processo che attraversa delle fasi precise:

  1. La comprensione dell’identità del marchio. Si parte sempre da qui, da chi sei, da quali sono le caratteristiche che più descrivono ciò che fai.
  2. L’ideazione. La parte più creativa: si individuano forme, colori, lettering che traducono in grafica la tua identità. In un logo nulla è fatto per caso: ogni scelta comunica e dunque ogni scelta è importante.
  3. La realizzazione. Fissata l’idea, si realizza. In questa fase si sistemano le proporzioni, si allineano gli spazi e si armonizzano linee e forme, si fa in modo che il logo sia versatile, adattabile ai diversi supporti e dimensioni in cui verrà utilizzato.

Creare un logo è un lavoro che fa parte della progettazione grafica e che risulta creativo e certosino allo stesso tempo. Se è fatto a regola d’arte, alla fine restituisce all’azienda un marchio di cui andare fiera e in cui rispecchiarsi.

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Logo: definizione

La parola logotipo, di cui “logo” è l’abbreviazione, viene dal greco “parola” e “lettera“. Il logo nasce come una parola, un motto, un nome. D’altronde le parole sono il modo che abbiamo per dare un nome alle cose e i loghi hanno proprio questo obiettivo.

Un logo può essere composto da un simbolo, da un nome e/o da un payoff. Il simbolo è il segno grafico, l’icona, la forma non verbale che descrive l’azienda. Il nome è tipicamente quello del brand e il suo claim è il motto, la frase breve che rende comprensibile ciò di cui l’azienda si occupa.

Questi elementi possono essere presenti contemporaneamente oppure no. In base alle diverse combinazioni possibili, abbiamo diverse tipologie di logo.

 

Creare logo aziendale: tipologie

Le tipologie di un logo aziendale si dividono in base a come vengono combinati gli elementi base di un logo: simbolo, nome e payoff. Nel creare un logo aziendale distinguiamo tra:

  • Logotipo: contiene tutto. Un’icona simbolo, il nome del brand e il suo payoff. Spesso prevede versioni di se stesso in cui i singoli elementi vengono scorporati per rendere il logo azienda più versatile.
  • Monogramma: icona realizzata con le iniziali del nome del brand combinate in un carattere unico. Coinciso, chiuso, semplice e spesso subito riconoscibile.
  • Acronimo: simile al monogramma, ma con le lettere posizionate una di seguito all’altra.
  • Segno grafico: sono i loghi composti solamente da un segno grafico. Si tratta di una strada rischiosa da seguire, che possono percorrere in tutta sicurezza solo brand tanto noti da poter rinunciare alla componente verbale per essere riconosciuti.

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Come creare un logo azienda: i colori

Uno degli elementi primari di un logo per azienda è il colore. Nel processo di creazione di loghi ci si chiede fin da subito quali possono essere i colori che descrivono il carattere di un’azienda.

Si tratta di un brand pieno di energia o è calmo e riflessivo? E’ un marchio giocoso, alla mano o d’elite, quasi nobile? Sicuramente l’imprenditore che rappresenta un’azienda sa subito il tono di voce con cui si pone la sua azienda. A questo punto il logo può diventare uno degli asset inclusi nel marketing per PMI.

La teoria dei colori ci insegna come un certo colore trasmette un certo messaggio. Scegliere il colore giusto nella creazione logo significa aggiungere un pezzetto al nostro marchio che permette alle persone di capire a colpo d’occhio chi sei, qual è il tuo colore.

 

Quali caratteristiche sono fondamentali per creare loghi

In creatività non ci sono regole. Bella frase, ma falsa! Nella comunicazione visiva in generale e, nella creazione loghi aziendali in particolare, delle regole ci sono eccome. Certo, possono essere infrante quando ha senso farlo, ma rispettarle permette di creare un oggetto professionale, funzionale e riconoscibile.

Ecco tre caratteristiche fondamentali che in un buon logo non possono mancare:

  • Significato. Ogni scelta deve avere un motivo e il prodotto finale deve in qualche modo rendere accessibile a chi guarda il pensiero che c’è dietro. Se la freccia di Amazon non iniziasse dalla A e non finisse sulla Z sarebbe solo una freccia.
  • Coerenza. Un logo deve essere semplice e complesso allo stesso tempo. Ciò che permette alla complessità di risultare semplice è la coerenza di forme, angoli, spazi, colori tra i vari elementi che costituiscono un logo.
  • Precisione. Creare le giuste proporzioni, rispettare gli allineamenti in modo che l’occhio interpreti armonicamente il logo è ciò che permette al brand di essere percepito come professionale e affidabile.

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Esempi di creazione loghi

Ecco due esempi di loghi che hanno fatto la storia e che sono chiaramente frutto del lavoro di grandi professionisti:

  • FedEx. Il corriere americano ha un logo semplice in cui riporta il suo nome. Magistralmente, nel negative space tra la E e la X si vede una freccia. Mai freccia fu tanto corretta ed esplicativa. FedEx ha anche fatto uno strappo alle regole: i colori sono viola e arancio, inusuali per questo tipo di azienda, ma proprio per questo sono in grado di trasmettere l’identità smart del brand differenziandolo dai competitor.
  • Adidas. Un logo che ci rimane in testa. Le tre stripes sono una scelta intelligente perché rendono il logo versatile e danno una direzione artistica precisa per tutti i prodotti del marchio. Il logotipo è stato realizzato rispettando la regola dei terzi per ottenere proporzioni perfette.

Leggi anche l’articolo: Google My Business: cos’è e quali sono i vantaggi per le PMI

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