C’è ancora spazio per un biglietto da visita in carta nell’era del marketing digitale? Anche se potrà sorprenderti, la nostra risposta è assolutamente affermativa. Dopotutto il fatto che questo cartoncino multiforme sia sopravvissuto dalla Francia del XVIII fino ad oggi, la dice già lunga sulle impareggiabili potenzialità.
Certo, dai primi biglietti da visita di strada ne è stata fatta. La loro evoluzione rispecchia le trasformazioni del personal branding, mantenendo però intatto il loro scopo principale: farsi conoscere, e ricordare, da nuovi potenziali clienti.
Biglietto da visita professionale: cos’è e a cosa serve
Tutti sanno cosa è un biglietto a visita, ma ideare quello “perfetto” è un’altra storia. Come ogni altro elemento che contribuisce a definire la brand identity, anche i biglietti da visita devono essere frutto di un’attenta progettazione grafica (e strategica).
Ogni dettaglio deve essere al suo posto, a partire dalla scelta dei dati da inserire, tra cui alcuni possono essere:
- Nome e cognome
- Se dipendente, società per cui si lavora e mansione
- Logo aziendale
- Recapiti telefonici e indirizzo e-mail
- Sito web
- Social handle
- Codice QR
- Slogan
Nel processo creativo è fondamentale tenere bene a mente a cosa serve un biglietto da visita professionale. Esso rappresenta spesso il primo punto di contatto con i clienti e segue la regola d’oro per la quale “Less is better”. Lo spazio è limitato e ogni elemento deve essere selezionato e armonizzato in un layout che risulti ordinato e leggibile, capace di incuriosire dal primo sguardo, senza lasciare spazio al superfluo.
Logo e biglietti da visita: un’estensione del branding
Nell’ambito di una progettazione grafica professionale, logo e biglietti da visita sono due elementi sinergici. Il logo deve tradurre in linee, forme e colori i valori del brand e così il biglietto da visita in carta deve lasciargli ampio respiro e sposarne l’estetica, in modo da restituire un’identità coerente.
Qualsiasi sia l’adattamento richiesto per inserire il logo nel biglietto da visita, è allora essenziale non deformarlo, né alterare la qualità dell’immagine. Ecco perché nella creazione di un logo aziendale bisogna sempre tener conto di tutti i formati su cui esso apparirà, fisici e non. Viceversa, il rischio è quello di non valorizzare l‘immagine del brand e trovarsi tra le mani un biglietto da visita tutt’altro che memorabile.
Biglietto da visita in carta VS biglietto da visita digitale
Quello tra analogico e digitale è un confronto senza esclusione di colpi, che riguarda anche i biglietti da visita professionali. Digitale e cartaceo sono però in realtà due facce della stessa medaglia ed entrambi i formati hanno la loro ragion d’essere.
Per usare una metafora musicale, un biglietto da visita in carta sta a un libro stampato come la sua controparte digitale sta a un ebook. Il primo mantiene inalterato il suo status “Cult”, soprattutto se stampato in un’edizione di pregio; il secondo è più smart, ma per questo anche più freddo.
La tangibilità del cartaceo è pertanto essenziale per uno scambio veloce in fiera o a un evento di networking e può suggellare un’ottima prima impressione, trasformandola in una nuova collaborazione lavorativa.
Ma non è tutto qui. Proprio come alcuni libri vengono esposti per l’unicità dei loro artwork, anche un biglietto da visita può trasformarsi in una piccola opera d’arte da tenere sempre sulla scrivania, o da utilizzare come segnalibro. Questione di bellezza e ricercatezza, che consentono a questo piccolo oggettino di trascendere la funzione per cui è nato.
D’altro canto sarebbe impossibile non riconoscere i pro di un biglietto da visita digitale nel marketing contemporaneo, a partire dalla loro sostenibilità. Soluzioni come le vCard, da mandare via Bluetooth o mail, e i biglietti NFC sono anch’esse ampiamente personalizzabili e funzionali, ma prive di quel calore e paradossalmente meno immediati rispetto all’alternativa tradizionale.
Ma perché scegliere? In ottica personal branding avere due versioni di biglietto da visita professionale è una scelta versatile, che consente di gestire al meglio ogni tipo di situazione aumentando la possibilità di intercettare nuovi contatti.
Anche i professionisti più digital insomma, dovrebbero avere sempre in tasca il proprio biglietto da visito cartaceo per colpire nel segno.
Nota per gli amanti dei biglietti da visita elettronici: vi consiglio di riflettere sul fatto molte persone considerano una discreta invasione della sfera personale, venire costretti ad aggiungere la vCard altrui immediatamente in rubrica. Mentre lasciare la carta confidando che l’interlocutore la conservi è un gesto decisamente meno aggressivo ed esprime fiducia nell’altro.
I vantaggi dei biglietti da visita professionali
Il più grande tra i vantaggi di un biglietto da visita professionale è il suo essere altamente personalizzabile. Inserire colori e slogan memorabili è ad esempio un gancio veramente efficace e può fare la differenza nella crescita di un’attività.
Lo stesso vale per la scelta dei materiali. Chi ha detto che un biglietto da visita in carta deve essere…di carta bianca? Se ad esempio il tuo brand fa della ecosostenibilità un valore guida, un’alternativa in legno o altri materiali riciclati è perfetta per dare coerenza alla strategia comunicativa ed esaltare la dimensione esperienziale. Qualora tu voglia invece conferire al tuo brand un’immagine più ricercata ed elegante, soluzioni in cartoncino multistrato, PVC o metallo potrebbero essere ciò cerchi.
Magari impreziositi da stampe metalliche o UV, o lavorazioni letterpress.
Un altro dei pregi del biglietto da visita in carta è l’immediatezza. Se la tua attività ti porta a interagire con persone poco avvezze agli strumenti digitali, o che magari vogliono girare i tuoi recapiti a un loro conoscente, contare solo sulla soluzione elettronica potrebbe “Raffreddare il contatto”. Bisogna inoltre tenere conto che in molti ambienti, concludere un incontro lasciando il biglietto da visita personale è anche una questione di etichetta e attenzione verso le persone incontrate.
Gli errori da evitare nel biglietto da visita
Quando si disegna un biglietto da visita, esempi di errori spaziano dal design al processo di stampa vero e proprio. Ecco quali sono i più frequenti:
- Incoerenza con la brand identity: sarai d’accordo nell’affermare che il biglietto da visita professionale di un artista visivo e di uno studio legale non possono essere uguali. Dal primo ci si aspetta estro e creatività, dal secondo serietà e rigore. Da evitare assolutamente dunque soluzioni poco in linea con il tipo di attività e con la grafica dei suoi altri spazi (sito web, pagine social, pubblicità OOH…);
- Sviste tecniche: font poco leggibili o troppo arzigogolati, scritte troppo piccole, accostamenti cromatici infelici, vanificano l’immediatezza del biglietto da visita. Ricorda questa regola d’oro: se il testo non è leggibile, allora non funziona;
- Errori tecnici e di stampa: Grafiche e colori devono essere ben definiti e i file grafici in un formato conforme alla stampa online. Se imposti una bassa risoluzione delle immagini o i colori in RGB piuttosto che in CMYK, la resa complessiva del biglietto da visita ne risentirà;
- Materiali inadatti o di scarsa qualità: un biglietto da visita che si rovina appena lo metti in tasca non serve a nulla. Da evitare assolutamente dunque carta troppo sottile o materiali e finiture incoerenti con l’immagine del brand;
- Scelta delle informazioni da inserire: i rimandi alle pagine social hanno senso solo se queste vengono aggiornate costantemente. Il codice QR può essere una bella trovata, ma solo se rimanda a un link funzionante. Ogni singolo elemento deve essere realmente utile, altrimenti è solo spazio utilizzato in maniera superflua.
Biglietto da visita esempi
Adesso che la teoria è chiara, ecco alcuni esempi di biglietti da visita di cui abbiamo curato personalmente la realizzazione. Nel caso dei biglietti che abbiamo disegnato per FCR, la parola d’ordine è stata “Sobrietà”. Anche nel contesto di una soluzione più classica tuttavia, emerge con chiarezza l’identità del marchio grazie ad un uso coerente di forme e colori aziendali. Tutto è concepito nel segno della leggibilità. I contatti del referente e dell’azienda saltano subito all’occhio e l’unico rimando al web è l’URL del sito.
Quando abbiamo più libertà creativa, ci piace invece esplorare soluzioni più ricercate e inusuali. Tutto parte da una semplice domanda: “Come possiamo davvero rendere memorabile questo biglietto da visita?”.
Il lavoro segue una duplice direzione. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico ci affidiamo a partner in grado di portare la stampa dei biglietti da visita a un livello superiore e che riesca a esaltarne l’intrinseca artigianalità, con accorgimenti come l’utilizzo di inchiostri metallici, lamine oro o argento, letterpress, finiture soft touch e cartoncini di pregio.
Dal punto di vista della progettazione grafica, esploriamo linguaggi e codici che esulano dal marketing tradizionale. Sposiamo un approccio transmediale, ibridiamo stili in nome di un art design che possa restituire l’unicità che ricerchiamo. È il caso dei nostri biglietti da visita personali riflettono passioni e influenze che animano le menti dietro Geofelix. Non si tratta solo di un mero esercizio di stile, ma di una dichiarazione di intenti: «Vuoi qualcosa di diverso? Beh noi siamo diversi». È la nostra visione, che armonizza competenza tecnica e ricerca estetica per trasferirle in un cartoncino che possa rimanere impresso nel tempo di un battito di palpebre.
Vuoi che ciò accada anche per il tuo brand?
Siamo qui per questo. Dicci chi sei, cosa vuoi comunicare, come desideri arrivare ai tuoi clienti. Noi tradurremo tutto in un biglietto da visita professionale che sia davvero in grado di raccontarti.
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